segunda-feira, 6 de março de 2017

"L'irreversibilità del tempo" (...) 313



Ogni persona vive una presenza, una certa esistenza nel grande "timeline" che circoscrive un certo "tempo di vita".

Questo è esattamente il tempo di permanenza terrena, quella persona particolare vive nella "vita materiale", pur essendo sottoposto alla materia del corpo fisico, deperibili.

Questo è ciò che accade per la condizione umana di vivere un "tempo di vita" in un corpo-materia, suscettibili di leggi naturali dal fenomeno di degrado.

Una volta che il genere umano è costituito quindi della materia organica del corpo condizionata deperibili una certa continuità come "vita"

Ogni persona avrà inevitabilmente ha il tempo di adattarsi se X o Y, ma è variabile da persona a persona.

La natura umana è vista come un modello "sui generis", una formazione organica e materiale, che vivono in uno spazio globale di oggi in cui viviamo, soggetto ad una "vita" a tal fine oggetto di un corpo materiale.

E nel caso della materia, spegne inevitabilmente se questo è il suo scopo, curiosamente lo stesso "destino" dell'umanità, finitura esistenza fisica, che vive in un corpo-materia, deperibili.

In questo contesto materiale che è alla base della "fragilità umana", che prevede la fine della questione, questa radicalità "senza se e senza ma", dopo tutto è il materiale della specie umana contento di questo finale tragico l'estinzione della questione è un dato di fatto.

La vulnerabilità che si verifica in umanità in generale ed in particolare persona, perché titolare di una materia corpo, mentre esistenza fisica di vivere una "roba life".

È tuttavia la realtà umana e che è espressa anche dalla limitazione di un dato tempo, ad esempio "vita"

Se si considera che la "vita", che è chiaramente definito in termini di un sano, vigoroso è presa per i segni vitali che traducono la salute e il benessere, da un lato.

D'altra parte, il caso opposto si ritiene insufficienza d'organo che si verifica in "qualcuno" quando cessa di avere questi significato vitale cessa di vivere perché il fallimento significa l'estinzione.

Pertanto, è evidente soprattutto accettare la "condizione" precarietà umana intrinseca, che traduce la fragilità sottoposto a breve durata, il che significa che la vita è effimera come solo improvvisa e transitoria (...).


In previsione di può fare alcune considerazioni sul tema "l'irreversibilità del tempo", fatta in questo modo. Antonio Cardoso

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